venerdì 20 aprile 2012

Ciao a tutti........=D...!!!!!!!!!!!!!!!
Diffusione della moda

Fino all'invenzione dei primi giornali nel Seicento, la moda si diffuse in modo lento, per poi accelerare il suo sviluppo. Prima e dopo quel secolo, guerre, viaggi, matrimoni, lettere di signori e perfino spionaggio, furono i sistemi più usuali per conoscere nuove fogge. Tipico è l'esempio delle conquiste dell'Impero romano che introdussero in Italia le braghe, le maniche, la pelliccia. In quanto allo spionaggio, ossia alla propagazione illecita di informazioni sui metodi di lavorazione originali, era proibito dalle corporazioni con pene severissime.
L'esplorazione dell'Oriente sui percorsi della Via della seta servì a far conoscere motivi insoliti che furono in particolare usati per la realizzazione di tessuti in seta. Nel Trecentodraghi,grifonipappagalli e il Chi, ossia la nuvola stilizzata cinese, popolarono le decorazioni tessili delle stoffe lucchesi. I viaggi dei mercanti furono assai proficui per la conoscenza di nuove fogge. Nel Trittico Portinari di Hugo van der Goes del XV secolo, conservato alle Gallerie degli Uffizi a Firenze, il banchiere Tommaso Portinari e la moglie sono rappresentati in vesti fiamminghe. In particolare la donna indossa l'hennin, fiabesco copricapo a cono completato da un lungo velo, assai di moda in Francia e nel Nord Europa, ma poco usato in Italia.
Nel Cinquecento cominciarono a diffondersi le pupe, bambole di piccole dimensioni vestite all'ultima moda e curate nei minimi dettagli. Il re di Francia Francesco I fece scrivere a Isabella d'Este duchessa di Mantova e maestra di mode, una lettera perché farsi inviare "Una puva vestita a la fogia che va di li camisa, di maniche, di veste de sotto e di sopra e de abiliamenti et aconciatura di testa et de li capilli"[1]. Dal XVI secolo anche a Venezia veniva esposta alle Mercerie una bambola detta "piavola de Franza" che mostrava gli ultimi modelli, subito copiati. La bambola è stata resa famosa da Carlo Goldoni che nella sua commedia I Rusteghi cita un detto evidentemente diffuso a Venezia che paragona una signora elegante alla piavola de Franza. Il matrimonio di Caterina de Medici con Enrico II, portò in Francia fogge e profumi italiani molto apprezzati all'estero. Intanto la stampa stava facendo progressi, passando dallaxilografia all'incisione su metallo.
Il pittore Cesare Vecellio ci ha lasciato un volume, datato alla fine del Cinquecento e intitolato De gli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo che ha avuto una fortuna enorme surclassando la sua fama di artista. Il testo, ricchissimo di incisioni e descrizioni, parla non solo delle mode venete, ma anche di quelle di altre regioni italiane, senza trascurare le mode estere, specie orientali. Anche le incisioni sul costume e i Libri di figurini per sarti, che mostravano gli abiti interi e i loro modelli, furono efficaci propagatori di fogge.
Alla diffusione del fenomeno contribuisce la nascita del giornalismo di moda, che si sviluppa nella seconda metà del XVII secolo. Nel 1672 fu fondato in Francia il Mercure Galant, nato come bollettino letterario, giornale di pettegolezzi e di moda. Al Mercure Galant fecero seguito, specie nel Settecento, numerosi altri giornali, che solitamente copiavano senza riguardo i modelli francesi, che durante il secolo erano all'avanguardia in tutta Europa. Tipico caso italiano sono il Giornale delle Nuove mode di Francia e d'Inghilterra, e il Corriere delle Dame, che continuò la sua pubblicazione anche nell'Ottocento. Bisognerà attendere il secolo successivo, dopo l'abolizione di leggi, dazi, barriere doganali, perché la stampa di moda si diffonda liberamente in tutto il mondo.

giovedì 5 aprile 2012

Storia della moda

Ciao a tutti !!! Oggi vi volevamo parlare di tanti argomenti: che cosa significa la parola moda,qualcosina sugli sarti e leggi suntuarie.Che abbiamo tempo vi parliamo di altre cose,che non li parliamo oggi, li parleremo domani.

Che cosa significa la parola moda?

La moda - detta anche, storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l'abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni, sacerdotali amministrative e militari.
Le donne, che ne erano escluse, non per questo rinunciavano a vestirsi con cura estrema. Più legato alla psicologia è l'aspetto del mascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli. Si pensi, ad esempio, al proverbio: "l'abito non fa il monaco".
I sarti
I manuali di taglio e sartoria si svilupparono con una certa lentezza, soprattutto quando, dal XIV secolo in poi, si cominciarono a creare abiti aderenti al corpo. Il Garzoni, nel suo libro su tutte le professioni del mondo edito a Venezia nel 1585, dice esplicitamente che un buon sarto deve saper fare di tutto, per soddisfare ogni necessità della sua clientela. Quello del sarto non era quindi un mestiere indipendente, bensì era un servitore delle grandi signorie: viveva e lavorava presso la corte di un signore, che poteva anche scegliere di "prestarlo" a parenti o amici. La retribuzione per l'operato si aggirava intorno al 10% della spesa del tessuto. Era una professione alle donne, che come sarte avevano compiti minori o si applicavano maggiormente al telaio  al ricamo. Non esistevano le taglie, quindi ogni vestito era un pezzo unico, realizzato su misura del cliente. Le unità di misura erano variabili; a Venezia erano in uso i brazzi: da seda, che corrispondeva a 63,8 cm, e da lana, 67,3 cm.
Maria Antonietta
Anche alcuni artisti, come Giotto e Antonio del Pollaiolo crearono modelli di abiti e tessuti. La famosa sarta della regina di Francia Maria Antonietta,Rose Bertin, pur creando sontuose toilettes per la regina, non poteva ancora definirsi stilista. Per fare un esempio una sarta non poteva comperare direttamente il tessuto, che era venduto esclusivamente dal fabbricante. Dopo la rivoluzione francese la Convenzione abolì le corporazioni e le regole rigide e minuziose che vi erano applicate, stabilendo che ognuno poteva vestirsi come gli pareva. Il decreto nasceva per l'odio contro le leggi suntuarie che erano ormai diventate uno spartiacque tra l'abito dell'aristocrazia e quello della borghesia, a cui erano proibiti molti oggetti di lusso. Dopo di allora il sarto fu completamente libero di esprimere la sua creatività.


Leggi suntuarie 
Le leggi suntuarie sono note in Italia fin dall'epoca romana e costituiscono un prezioso documento per conoscere la moda in ogni tempo: si tratta di dispositivi legislativi che limitavano il lusso nella moda maschile e femminile, o obbligavano determinati gruppi sociali a indossare segni distintivi. Già nel 215 a.C. la Lex Oppia cercava di limitare la ricchezza degli abiti femminili. In seguito lo stesso Giulio Cesare e poi altri imperatori, intervennero contro le vesti di uomini e donne stabilendone anche il prezzo. Con l'avvento del Cristianesimo i documenti a nostra disposizione citano, per i primi secoli, esclusivamente prediche di monaci o ecclesiastici contro costumi considerati troppo audaci.
I rappresentanti degli Stati Generali
In Italia le prime leggi suntuarie di cui si abbia notizia certa riappaiono nel Duecento: erano colpiti acconciature, decorazioni, gioielli, strascichi,pellicce. I colpevoli erano multati, oppure gli si vietava l'assoluzione in chiesa, fatto gravissimo per il tempo. Dal1500 in poi le leggi diventarono più dettagliate e minuziose e cominciarono a colpire maggiormente le classi medie o popolari, in specie la servitù, chiudendo un occhio sul lusso dei signori e delle loro corti. Non potendo arginare realmente il lusso le leggi suntuarie vi si adeguarono permettendo cose che nei secoli precedenti erano proibite, come alcuni tipi di pelliccia o la moltiplicazione dei gioielli sulle mani e su tutto il corpo. Esse variavano da città a città, con maggiore durezza o tolleranza. A Firenze furono diverse le leggi suntuarie emanate dalla Repubblica fiorentina fin dal 1330, per arrivare al 19 ottobre 1546 con la legge “sopra gli ornamenti et abiti degli uomini e delle donne” e alla riforma del 4 dicembre 1562 “sopra il vestire abiti et ornamenti delle donne ed uomini della città di Firenze”, emanate da Cosimo I De' Medici contro gli eccessi del luss o. Venezia,città libera e ricca, era più clemente di altre. Esistevano guardie delegate al controllo delle disposizioni emanate, che a volte potevano entrare nelle case o raccogliere denuncie premiando il denunciante. Le reazioni delle donne, bersaglio preferito dei legislatori, furono a volte di esplicita protesta, a volte di furbi accomodamenti, come quando nascondevano lo strascico con spille per poi scioglierlo alla prima occasione favorevole.
Tra le leggi più discriminanti vi erano quelle che colpivano gli ebrei, che erano obbligati a portare un cappello a punta o un contrassegno colorato sul braccio; per le prostitute era solitamente vietato lo sfoggio troppo vistoso, mentre a volte dovevano indossare abiti di determinati colori o segni distintivi. In seguito anche a coloro che furono giudicati eretici si fece indossare un abito penitenziale, solitamente giallo.
Nonostante la loro severità le leggi suntuarie si dimostrarono di scarsa efficacia e alla fine del Settecento erano quasi totalmente disattese. Nel 1789 in Francia, alla vigilia della rivoluzione, i borghesi si presentarono all'apertura degli Stati generali in abito nero e cravatta bianca, indumenti che erano stati loro imposti per umiliarli; a confronto l'aristocrazia era addobbata con estremo sfarzo. Il drammatico contrasto provocò invece l'effetto opposto, e i semplici abiti dei borghesi diventarono simbolo di pulizia morale e di nuovi ideali; l'iniqua proibizione inoltre causò l'attuazione, come primo provvedimento dell'assmbrea, dell'abolizione - almeno per il vestiario - di ogni differenza di classe.






lunedì 2 aprile 2012

MODA DAGLI ANNI 50 FINO A NOI

COME PRIMO ARGOMENTO PARLEREMO DELLA MODA DEGLI ANNI PASSATI FINO AD ARRIVARE AD OGGI.
Partiamo dagli anni 50:si usavano abiti lunghi con gonne gonfie e voluminose grazie alla crinolina.Le stoffe avevano molte fantasie e i colori erano non troppo accesi.I capelli erano morbidi e permanenti;il trucco era pesante e dettagliato.In questo periodo andavano di moda le sopracciglia depilate , eye -liner nero mascara e ombretti molto colorati.
Anni 60:sono gli anni della "Ribellione della Moda" perchè dallo stile classico, raffinato e ordinato degli anni 50si passa a uno stile completamente diverso più giovanile e moderno.Questo periodo è caratterizzato da minigonne stivali alti fino al ginocchio, calzamaglia e da cinture alte fino ai fianchi.I colori che andavano di moda erano molto accesi e moderni.
Anni 70:andavano molto di moda le figure geometriche , i fiorellini ma sopratutto le righe.Le stampe erano il pezzo  forte di questo periodo.Le donne iniziarono a indossare blazer ,pantaloni a palazzo e con vita alta. Inoltre andavano molto di moda le borse e gli zainetti. I colori che andavano di moda negli anni 70 sono assolutamente accesi e giovanili come il giallo ,il blu , il rosa...Le acconciature degli anni 70 sono molto semplici si usavano capelli sciolti e fluenti.In questo periodo si truccavano gli occhi con colori molto accesi più tanto mascara.
Anni 80:la moda degli anni 80 era uno stile un po' da strada ed era caratterizzato da calze a rete,minigonne a strati,fasce tra i capelli cotonati,pizzo  merletti e bracciali di ogni tipo.Le magliette che andavano di moda avevano spesso maniche a pipistrello e con molte fantasie come il pois.Ma la vera moda di questo momento erano le spalline che si trovavano dappertutto e chi non le portava non era alla moda.Il trucco di gran moda era  sopratutto sugli occhi ed erano colori accesi ma non troppo chiari e spesso sugli occhi si usava il nero.Anche il rossetto rosso fuoco e rosa caprifoglio era di gran moda.I capelli invece erano cotonati e ricci.
Anni 90:la moda degli anni 90 era una mescolanza fra tutti gli stili. Le stoffe erano semplici ma le potevi trovare di qualsiasi colore.I colori più usati erano sgargianti e fosforescenti.Qualsiasi completo mettevi insieme andava bene perché non c' era una moda precisa.
E così siamo arrivati a noi dove la moda non ha limiti...Dal 2000 sono ritornate molto di moda le minigonne, e a queste si sono aggiunte magliette scollate,fuso' leggings , strass, brillantini....


         " ANNI 50 "                                                                                                " ANNI 60"

                                                       " ANNI 70 "          
             "ANNI 80"


" ANNI 2000\12"
       










                                                                           " ANNI 90"





Benvenuti Nel Nostro Nuovo Blog

Ciao a tutti!!! Siamo due ragazze che ci piace tantissimo la moda.In questo blog parleremo di come era la moda anni fa e come si è trasformata fino ad oggi.Scopriremo tantissime novità sull'origine di accessori comodi e di uso quotidiano.Inoltre parleremo degli abiti dei colori e degli accessori del momento vi mostreremo anche qualche foto.Discuteremo insieme sui diversi modi di vestirsi e giudicheremo quale è il più bello ed originale!           Restate con noi e la moda per voi non avrà più segreti!